Quando qualcuno si lamenta che le proprie "idee" vengano malamente respinte, mi chiedo come possa pensare di essere ben accolto dicendo che è giusto ammazzarsi per un dialetto o per un colore. Se così è, ditemi allora che differenza c'è fra questi ultras e le gang di strada: entrambi hanno i loro territori, i loro colori, e si scannano per difenderli. Condannare un comportamento selvaggio di questo tipo ci rende degli ipocriti perbenisti?
Un sacco di persone IMPAZZISCONO quando si trovano all'interno di gruppi di amici gasati... quando un individuo entra nella folla perde la propria personalità, diventa un tutt'uno col gruppo e quindi forte e anonimo, ed ecco che la persona educata viene messa da parte e viene fuori l'animale. Che siano un gruppo di ultras, un gruppo di islamici incazzati, un qualsiasi gruppo appartenente a una fazione politica, una comitiva di amici a Ibiza, quando sei spalleggiato da altri 20 uomini diventa incredibilmente facile rispondere "che cazzo guardi?" a quell'energumeno che da solo non affronteresti mai. E sfasciare un autobus diventa una cosa divertente, così come lanciare una bottiglia, perchè tanto "non si sa chi è stato", e nessuno risponde più delle proprie azioni. Anzi, magari ti viene pure detto "ihihih bravo bravo".
E' per questo che non si riesce mai a fare una netta distinzione fra il tifoso buono e il tifoso cattivo, perchè al di là di coloro che cercano nello sport (o nella religione, o nella politica) solo un pretesto per fare casino, un sacco di persone che nella vita di tutti i giorni sono responsabili, gentili, intelligenti, possibilmente hanno quei 5 minuti in cui perdono la testa.
E' vero che il tifo "da manuale" non prevede violenza, ma per un sacco di gente è impensabile riuscire a mantenere l'eccitazione della partita, la rivalità accesa con l'altra squadra, lo sfottò che arriva e va a toccare il tuo nervo scoperto, la sconfitta bruciante con successiva derisione, e accettare tutto ciò rispondendo solo a parole senza lasciarsi trascinare dall'istinto irresistibile di andargli a spaccare la faccia, perchè "non ti devi permettere, ora ti faccio vedere io". A questo punto, non è più una questione di fede verso la maglia, si sfocia nel fanatismo, che è pericolosissimo in qualunque ambito, e chiunque sia un appassionato del tifo fatto con il cuore, con le emozioni, e come una grande festa, dovrebbe assolutamente condannare tutto ciò, perchè non ha alcuna giustificazione e mai ne avrà. Nel momento in cui allo scemo del gruppo che lancia una bomba carta verrà detto "sei un coglione, con noi non esci più", allora ci sarà da divertirsi davvero.
p.s. voglio puntualizzare una cosa: non ho mai detto da nessuna parte che qualunque tifoso di una squadra sia un criminale, né che debba necessariamente diventarlo, né che gli stadi siano delle bolge infernali dove uscirne vivi è un miracolo. Ma episodi di violenza dentro e fuori dagli stadi ce ne sono stati un miliardo e continuano ad esserci, soprattutto in Europa, nel nord Africa e nell'America del sud. Il mio commento si riferiva a ciò e lascia intatti i tifosi intelligenti a cui anzi va la mia stima.
Bravi ragazzi, sapete dare il giusto peso alle cose.
Baci